CrossXRace

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Una splendida giornata di sole e tanta voglia di divertirsi.
L’attesa ne è valsa la pena; siamo arrivate alle otto è mezza davanti al cancello della scuola di fanteria… e meno male! Perché insistendo un po’ insieme agli altri siamo riuscite ad entrare poco prima delle nove così ci siamo evitate tutte le file che gli altri dicono di aver fatto, sia per entrare sia per la registrazione, parcheggio compreso sembra. Appena arrivate subito la liberatoria e poi all’iscrizione quindi subito pettorali sulle braccia (come succede spesso quando fai questo tipo di race o anche quando fai le Ironman, se non hai una fascia in testa da Spartan ti scrivono sulle braccia il numero, gli spilloni strisciando con l’addome possono anche infilarsi nella pelle, preferisco lavarmi l’inchiostro del pennarello indelebile dalla pelle piuttosto che grondare sangue per ‘merito’ di uno spillone)  l’unica cosa che abbiamo dovuto aspettare è l’inizio della gara, sarebbe dovuta iniziare alle 11 quindi siamo state a vagabondare per l’enorme caserma per due ore.

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La sorpresa poi c’è stata: la gara non è iniziata alle 11 ma alle 11,45 che poi si sono ‘tradotte’ alle 12 circa. Hanno diviso quindi i gruppi di partenza in tre scaglioni a distanza di circa 20 minuti ciascuno ma prima.. un divertente cerchio di 700 persone nel campo di partenza, tutti a tenersi per mano e poi, prima di iniziare 50 flessioni tutti insieme! Il comandante della caserma ha fatto da apripista, si è messo in calzoncini e maglietta ed ha fatto al via i primi 100 metri insieme al primo gruppo, divertito e piacevolmente contento.

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Non ho contato tutti gli ostacoli perché, come al solito quando ‘mi diverto’ penso solo a ridere e divertirmi scavalcando ogni tipo di ostacolo che ti si para dinnanzi!  70? Di più?  Non sono più riuscita a contarli dopo il terzo perché già ridevo come una matta per la gara che stavamo facendo; gara si, se vogliamo chiamar la gara, io la chiamerei gioia di giocare, c’erano tutti o quasi tutti i classici ostacoli, il tiro con la fune del peso, quello che nelle Spartan si chiama Hercules, c’era un paio di muri di legno uno obliquo con una corda per aiutarsi, un altro molto più basso simpatico giusto per far perdere 1 millisecondo di tempo, altri muri invece di cemento molto alti ma facilitati nella salita e facilitati nella discesa (a parte uno) comunque molto alti molto belli e se volevi potevi saltare io mi sono fatta male a un piede, un’altra persona se fa fatta molto male a un ginocchio ho saputo. (al traguardo c’era un po’ di fila alla camionetta del pronto soccorso, tutte cose lievi, graffi ed escoriazioni ma nulla di trascendentale. D’altronde moltissimi bambini quando giocano si sbucciano qua e la, e noi chi siamo se non ‘bambini che giocano’… beh io si!

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Cunicoli sotterranei: c’erano dei tuboni di cemento nel sottosuolo da attraversare a carponi, 20-30 non lo so quanti ma erano tantissimi ma quello che mi ha dato più ansia stato l’ultimo, un Tubone  sottoterra (ovvio che era sottoterra, dove sarebbe potuto essere?) lungo 20 metri che a un certo punto si è stretto, c’era gente davanti che non andava c’era gente dietro che voleva andare, c’era qualcuno che cominciava ad avere ansia è un po’ la trasmetteva tutti gli altri ma comunque era buio e non si vedeva nulla, si doveva procedere a tentoni, unica nota non così positiva è che se si soffre di claustrofobia quell’ostacolo è meglio evitarlo, a me è venuto un crampo al polpaccio qualche metro prima dell’uscita comunque ho strisciato solo qualche metro prima di uscire.
La piscina purtroppo è stata chiusa ed è stato un peccato perché quasi alla fine del percorso un bel bagno ristoratore anche se gelido l’avrei fatto volentieri, dicono per problemi di sicurezza, probabilmente ci sono persone non così abili a nuotare ed hanno preferito non far fare gli straordinari al bagnino.
Tanti ostacoli, tante gente col sorriso, ed un po’ di gente non propriamente educata che cercava di passare avanti nelle inevitabili file che trovi se parti nell’ultimo scaglione.
Bloccato il timer usando un parziale ad ogni ostacolo dove mi fermavo più di due minuti per attendere il mio turno per passare ho conteggiato 46 minuti di attesa totali a fine gara. Certo che così ci ho messo due ore! Ma poco importa il tempo, la cosa più bella è stata la giornata di divertimento, il fango e le persone persone simpaticissime che come sempre conosci in questi ‘raduni’.
Partenza col terzo scaglione corsa sul prato primo ostacolo un muretto secondo ostacolo un altro muretto ogni tanto mettevano cataste di legna da scavalcare, ogni tanto mettevano nei fossi dei pneumatici da scavalcare ogni tanto mettevano nel percorso un tubo da passare carponi e un ponticello da passarci sotto, un mezzo muretto da andare a scavalcare; tra gli ostacoli più divertenti c’è stato il ponte tibetano con subito dopo la corda da passare appesi a testa in giù, è stata simpatica anche se il cavo d’acciaio mi ha spaccato le caviglie. Il tronco da portare sulle spalle lo abbiamo portato per un piccolo tratto non penso sia stato più lungo di 300 metri. Il salto dall’impalcatura, da 5 metri di altezza su materassoni, la classica ‘strisciata‘ nel fango liquido con la rete sovrastante che ti tiene schiacciata con la montagnetta da scavalcare, insomma ce ne erano per tutti i gusti.

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Gli ostacoli più inusuali che abbiamo trovato sono stati un carro armato, piazzato in mezzo alla pista per passare lo dovevi scavalcare, un elicottero con i portelloni aperti che dovevi passare da una parte all’altra e una camionetta che dovevi passare sotto (erba soffice per le ginocchia); questi ostacoli generalmente non si trovano nelle Spartan o nelle MudRun del campionato quindi sono stati una divertente diversità, ma è stata esaltante tutta la giornata che abbiamo passato in allegra compagnia con tutti questi atleti che hanno voluto cimentarsi in questa gara super simpatica.

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Alla fine un premio la medaglia CrossXRace che testimonia la riuscita dell’impresa, ma questa volta senza la mia farina in soccorso. Non è stata la stessa cosa correre come al solito con la mia compagna di avventure, ma mi sono divertita ugualmente ho aiutato parecchia gente ma non ho voluto ricevere aiuti da nessuno senza la mia compagna di avventure.

Grande giornata, grazie a tutti, organizzazione per il bell’evento e l’esercito che ci ha ospitato e ci ha fatto fare parte dei loro ostacoli. Da ripetere!

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