Correre provoca (sana) dipendenza

runner-1863202_960_720

Dal ritmo alla velocità per migliorare senza “scoppiare” dopo 1km di corsa.

La corsa è una disciplina in cui le vere e reali difficoltà si riscontrano quando si inizia a praticarla . Iniziare a correre non è facile, soprattutto per chi non ha mai praticato sport in passato, eppure fin da piccoli istintivamente corriamo. Correndo si alza la frequenza cardiaca, si sovraccaricano articolazioni e tendini, il tono muscolare deve essere il più prestante possibile per permetterci di proseguire il nostro percorso con miglior efficacia.
Molte persone abbandonano la corsa nelle prime settimane in cui iniziano a praticarla, in quanto la fatica prende il sopravvento sul benessere e sui benefici che sarà possibile notare e conseguire in futuro, il divano attrae molto più che una pista da podismo; dobbiamo tutti trovare la giusta motivazione: chi per dimagrire, chi per perseguire un obiettivo, chi per rimanere a contatto con la natura, chi per gli amici, chi per la propria salute, insomma ciascuno di noi ha la giusta motivazione

Quali sono dunque i consigli che è opportuno ascoltare, per chi sta iniziando a praticare questo sport, per evitare di stancarsi subito e abbandonare velocemente questo sport?

PERSEVERANZA E PAZIENZA
Oltre alla scintilla giusta per iniziare, oltre al saper aspettare il momento del benessere e notare sul proprio orologio (ormai computer da polso)  i propri miglioramenti, bisognerà per forza portare in campo anche tanta perseveranza e determinazione che nella corsa è molto importante, se non fondamentale, soprattutto nelle maratone e nelle ultramaratone. Questo ingrediente, mischiato alla pazienza, farà di voi, se la corsa saprà conquistarvi, dei sicuri runner. Iniziare è il primo passo, saper pazientare è la fase successiva; dopo un periodo di uno, due mesi al massimo, inizierete a scoprire i miglioramenti e i progressi che i vostri allenamenti avranno alimentato. Inizialmente la pazienza deve essere ai massimi livelli.

ALLENAMENTI NEL TEMPO

Inizialmente è bene partire con brevi allenamenti, anche solamente di mezz’ora, alternando corsa e camminata cioè più camminata che corsa e poi man mano più corsa che camminata. Più il tempo passerà e più aumenteremo il tempo delle sedute e il tempo di corsa, sostituendo completamente quello del cammino. la camminata si differenzia dalla corsa anche nella semplice postura e nell’appoggio del piede al terreno, un cambio di tecnica completo (come per esempio dall’appoggio di tallone all’ appoggio di avampiede o mesopiede) non si può ottenere in una settimana, ci vorranno almeno 2/3 mesi. Sarà importantissimo inserire nella routine delle sessioni di potenziamento del piede, fare tanto stretching e rullo, potenziamento del core, eseguire le andature e allunghi. Sono tutti tasselli essenziali che sono esterni alla corsa ma che ci facilitano durante la transizione.

TRANSIZIONE LONTANA DALLE GARE

Non iniziare a lavorare sulla propria tecnica di corsa in prossimità di una gara, per evitare sia di rovinare la preparazione fatta e per evitare soprattutto di arrivare alla gara doloranti. Infatti ogni transizione o cambio di tecnica potrebbe portare quei piccoli dolorini e/o infiammazioni per il cambio di postura e tecnica, per la frequenza o l’appoggio a cui il vostro corpo deve abituarsi. Un ottimo momento sarà invece dopo la gara, nel momento di scarico e recupero quando si riparte con una nuova preparazione.

AUMENTARE GRADUALMENTE LADISTANZA

Si riparte da zero aumentando i km, iniziare con 1-2 km ad allenamento con la nuova tecnica di corsa (non di più). E’ possibile eseguire la transizione dividendo la seduta di allenamento in due parti, con la prima parte in cui si lavora sulla tecnica e la seconda parte dove si corre normalmente con la tecnica abituale. Il consiglio però è quello di fare 3 allenamenti da massimo 5km ad uscita, nella seconda settimana 6km, aumentando di un km ogni settimana ricominciando così a costruire gradualmente una base solida con la nuova tecnica acquisita. Bisogna però mantenere la concentrazione, spesso infatti si tende a ‘dimenticare’ subito che si sta correndo con una tecnica diversa dal solito e si tende a tornare alla postura ‘normale’. Un metodo per risolvere questo problema è quello di inserire sul proprio cellulare (tanto si sa che ormai no ne facciamo più a meno) un segnale acustico a tempo, in questo modo ogni volta il suono ci riporta l’attenzione sui quattro punti fondamentali e cioè sulla postura sulla frequenza sul relax e sulla respirazione, vedrete che piano piano sarà sempre tutto più naturale.

ASCOLTARE IL PROPRIO CORPO

Il più importante tra i consigli è quello di ascoltare il proprio corpo e i segnali che da, non forzate se non siete al 100%. Se avete i polpacci un pò doloranti o sentite qualche fastidio evitate di forzare e fate un passo indietro, ripetete i km della settimana in corso senza aumentarli ed aspettate il momento opportuno. Ascoltate il vostro corpo ed in base a come reagisce decidete se fare il passo in avanti oppure indietro…siate i giudici di voi stessi. Rimane, come sempre, fondamentale sapersi ascoltare e dare al proprio corpo il giusto riposo; sia per una giusta pausa mentale, che per un giusto sollievo fisico-articolare. ribadiamo il concetto: il riposo fa anch’esso parte dell’allenamento.

CORRERE PROVOCA (SANA) DIPENDENZA

Quando la passione per la corsa prende il sopravvento (e se avete un minimo di costanza nei primi momenti diventerete anche voi dipendenti), bisogna essere bravi e pronti a gestire l’irrefrenabile voglia di allenarsi e gareggiare. La corsa crea dipendenza, in quanto mentre si pratica la corsa, il nostro cervello produce endorfine e dona al nostro organismo una buonissima dose di benessere psicofisico. Capita frequentemente che questa piacevole sensazione venga ricercata con notevole costanza.
Gestire tutto ciò non è facile quanto sembri e può essere piuttosto usuale il fatto che molti neofiti si gettino a capofitto sulla corsa, incappando in antipatici infortuni e in situazioni fisiche poco performanti, ricordatevi di darvi il tempo di riposare e che il riposo fa parte dell’allenamento stesso, aiuto a ricostruire il muscolo e sfiammare

Miscelate pazienza determinazione, controllo e rispetto per il vostro corpo (anche con una sana e corretta alimentazione) avrete a disposizione uno sport che potrà sicuramente diventare una grande passione. Uno sport in grado di far scoprire parti di se stessi, ancora magari nascoste.

 

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *